Discoteche, un settore da 2 miliardi di euro

21/10/2025

A Firenze si è parlato del futuro della notte italiana tra sicurezza, legalità e innovazione in occasione del convegno internazionale “Nightlife Evolution – Italia&Ibiza: il Futuro dell’entertainment", promosso da SILB-FIPE, l’Associazione Italiana delle Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo aderente a FIPE-Confcommercio. Un settore che nel 2024 ha generato un giro d’affari di 2 miliardi di euro, con più di 34 milioni di presenze e oltre 200.000 spettacoli. Numeri che confermano un comparto vitale, che conserva un fascino unico e inimitabile e chiede di essere preservato dalla crescente concorrenza di eventi e location non autorizzati all’attività di ballo. "La notte italiana è un patrimonio che unisce cultura, socialità ed economia"

  • * Le discoteche italiane generano circa 500 milioni di euro di ricavi diretti e 1,5 miliardi di indotto

  • * Nel 2024 registrate 34 milioni di presenze e più di 200.000 spettacoli

  • * In Italia attivi 2.500 locali da ballo, con oltre 50.000 addetti diretti

  • * L’88,7% degli italiani esce la sera per svago; il 38,8% lo fa per ballare; uno su tre frequenta discoteche

  • * Sicurezza e legalità sono una priorità assoluta: il 95,8% dei genitori chiede controlli regolari nei locali; oltre 9 su 10 considerano i locali abusivi una minaccia.

  • * Pasca (SILB-FIPE): «Sicurezza e legalità sono la nostra bussola: le discoteche legali non sono il problema ma parte della soluzione»

 

La notte italiana è un patrimonio che unisce cultura, socialità ed economia. Non si tratta solo di svago: è un fenomeno collettivo che muove milioni di persone, alimenta filiere produttive e rappresenta un tassello strategico per l’attrattività turistica del Paese.

 

Al centro di questo universo ci sono le discoteche, che hanno generato nel 2024 un giro d’affari di 2 miliardi di euro tra ricavi diretti (circa 500 milioni di euro) e indotto (1,5 miliardi di euro), con più di 34 milioni di presenze e oltre 200.000 spettacoli. Numeri che confermano un comparto vitale, che nonostante la crescente concorrenza di eventi e location non autorizzati all’attività di ballo (festival, club e stabilimenti balneari) continua a conservare un fascino unico e inimitabile.

 

Questi dati sono stati presentati oggi (21 ottobre2025) alla Camera di Commercio di Firenze in occasione del convegno internazionale “Nightlife Evolution – Italia & Ibiza: il Futuro dell’entertainment", promosso da SILB-FIPE, l’Associazione Italiana delle Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo aderente a FIPE-Confcommercio. Un appuntamento che ha messo a confronto l’esperienza italiana con quella di Ibiza, capitale mondiale del clubbing, e che ha ospitato la presentazione del Rapporto Censis “Il futuro del popolo della notte”, sostenuto dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

Il rapporto racconta un’Italia che ama uscire: l’88,7% degli italiani frequenta la vita serale per svago, il 38,8% lo fa per ballare, e uno su tre sceglie la discoteca come luogo privilegiato di aggregazione. Non è più
l’unica opzione disponibile, ma rimane un simbolo, riconosciuto da oltre i tre quarti degli italiani, che la considerano ancora un’esperienza distinta, caratterizzata da atmosfere immersive in cui musica, luci ed energia si fondono per dare vita a emozioni collettive.


La ricerca evidenzia come la nightlife sia un fenomeno di massa che attraversa tutte le generazioni: i giovani continuano a essere i principali protagonisti, ma anche adulti e over 65 mantengono l’abitudine di vivere la notte come occasione di socialità. Non a caso quasi un italiano su due sceglie di ballare soprattutto in estate, confermando la stagione estiva come il cuore pulsante del settore, con il 40% della spesa totale concentrata tra giugno e agosto. Accanto al valore economico, emerge quindi con forza la dimensione sociale: la notte è uno spazio di relazione, di benessere individuale e collettivo, di partecipazione culturale. Un luogo dove l’intrattenimento diventa esperienza, capace di intrecciare tempo libero, turismo e identità.


Oltre l’88% degli italiani esce regolarmente la sera per svago. È un’abitudine trasversale, che accomuna il 99,2% dei giovani, ma anche la grande maggioranza degli adulti e persino oltre i due terzi degli over 65. Di questi, il 38,8% esce la sera con l’obiettivo di andare a ballare. Il 33,3% degli italiani va in discoteca quando esce la sera, ed il dato arriva al 61,6% tra giovani, al 37,3% degli adulti.
Il ballo rimane tra le principali attività per trascorrere le proprie serate fuori casa. Nella scelta delle location vince l’ibridazione, perché il 74,2% degli italiani che vanno a ballare combina discoteca e altre location quali club, live club, festival e stabilimenti balneari, il 24,6% solo in locali diversi dalla discoteca, l’1,2% solo in discoteca.

Ma se la notte è vita, la sua crescita passa da un presupposto non negoziabile: la sicurezza. Secondo l’indagine, il 95,8% dei genitori ritiene indispensabili controlli regolari nei locali e oltre 9 su 10 considera i locali abusivi una minaccia per i giovani. È un dato che segna con chiarezza la direzione: la notte italiana ha bisogno di regole certe e di imprese che le rispettino. Perché solo così le famiglie possono avere la garanzia che i loro figli vivano un divertimento sano e protetto, lontano da rischi e pericoli.

«Il convegno di Firenze non è stato un semplice momento di confronto, ma un passaggio cruciale per il nostro settore – ha dichiarato Maurizio Pasca, Presidente di SILB-FIPE –. Il Rapporto che abbiamo realizzato con il Censis ci consegna un quadro molto chiaro: la nightlife italiana è vitale, trasversale e profondamente radicata nelle abitudini di milioni di persone. Il ballo, le discoteche e i locali restano centrali, ma cambiano pelle: per gli italiani non sono più soltanto spazi per danzare, ma veri e propri luoghi dove ricercare esperienze, che restituiscono divertimento, ma anche emozioni, relazioni, identità. Allo stesso tempo, i numeri ci dicono che la sicurezza è diventata la priorità assoluta. La notte non è un problema, lo diventa solo quando è in mano all’abusivismo, a chi opera senza regole e senza tutele, mettendo a rischio la vita dei giovani e la reputazione dell’intero comparto. In questo contesto le discoteche, non sono il problema, ma parte della soluzione. Le nostre imprese che rispettano norme severe e investono in controlli, in personale formato, in prevenzione e responsabilità sociale. Per questo sono luoghi dove le famiglie possono avere la certezza che i propri figli vivano un divertimento sano, protetto e di qualità. La nostra sfida oggi è duplice: innovare i format per renderli sempre più attrattivi, multimediali e internazionali, e riaffermare la legalità come bussola imprescindibile del settore. Solo così la notte italiana potrà diventare un vero brand internazionale, riconosciuto nel mondo come sinonimo di energia, creatività, cultura e sicurezza», conclude Pasca.


Il convegno ha ospitato anche testimonianze da Ibiza, Amsterdam e Londra, aprendo una riflessione ampia sul ruolo della notte come volano turistico, sulle opportunità di innovazione, sull’impatto dei social media e sulle sinergie con la cultura e i processi di rigenerazione urbana. Firenze, per un giorno, è diventata la capitale europea del dibattito sulla nightlife, confermando che dal modo in cui l’Italia saprà valorizzare il proprio divertimento notturno dipenderà non solo l’economia del settore, ma anche una parte della qualità della vita dei cittadini e dell’immagine del Paese nel mondo. Il futuro della notte italiana non passa solo dai numeri, ma soprattutto dalla capacità di coniugare sicurezza, legalità e innovazione.