Turismo, Consiglio di Stato: sì al riconoscimento de visu
21/11/2025
Con la sentenza del 21 novembre 2025 il Consiglio di Stato annulla il precedente pronunciamento del TAR Lazio e ripristina l’obbligo del riconoscimento de visu in tutte le strutture ricettive, incluse le locazioni brevi. Barbetti (Federalberghi Toscana - Confcommercio): “per i residenti dei centri storici e dei quartieri turistici questa è una tutela concreta. Dove c’è un flusso continuo di ospiti sconosciuti è essenziale che i gestori svolgano un controllo attento e responsabile. Gli albergatori lo fanno da sempre e oggi il Consiglio di Stato riconosce la bontà di questa pratica, confermandone il valore per la sicurezza collettiva».
Barbetti (Federalberghi Toscana - Confcommercio): “La sentenza del Consiglio di Stato conferma ciò che sosteniamo da sempre: il riconoscimento de visu tutela la sicurezza di residenti e cittadini”
«La decisione del Consiglio di Stato avvalora in pieno ciò che sosteniamo da sempre: verificare di persona l’identità degli ospiti non è un aggravio burocratico, ma una misura fondamentale per la sicurezza delle nostre comunità». Con queste parole Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana - Confcommercio, commenta la sentenza del 21 novembre 2025 che annulla il precedente pronunciamento del TAR Lazio e ripristina l’obbligo del riconoscimento de visu in tutte le strutture ricettive, incluse le locazioni brevi.
«Per i residenti dei centri storici e dei quartieri turistici — prosegue Barbetti — questa è una tutela concreta. Dove c’è un flusso continuo di ospiti sconosciuti è essenziale che i gestori svolgano un controllo attento e responsabile. Gli albergatori lo fanno da sempre e oggi il Consiglio di Stato riconosce la bontà di questa pratica, confermandone il valore per la sicurezza collettiva».
Secondo quanto deciso dal massimo organo di giustizia amministrativa, dunque, da ora in poi i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi, oltre a ricevere il documento d’identità dell’ospite e a trasmetterlo all’autorità di pubblica sicurezza, devono effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate verificando di persona la corrispondenza tra il titolare del documento e l’effettivo ospite della struttura.
«Il riconoscimento de visu non limita l’ospitalità, la rende più sicura per tutti— conclude Daniele Barbetti — e questa pronuncia riconosce la nostra sostenendo un principio fondamentale: la tutela di residenti, cittadini e visitatori deve venire prima di tutto».
